Articoli con tag anticapitalismo

Gender: verso un mondo post-umano?

Il numero marzo-aprile 2015 del periodico Italicum, che potete scaricare gratuitamente dalla pagina dei downloads

Italicum marzo-aprile 2015

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E’ improbabile che l’Italia possa salvarsi

di Eugenio Orso
reblogged da il blog pauper class di Eugenio Orso

1. La statistica ci insegna che non c’è una perfetta “unidirezionalità”, in quanto esistono sempre probabilità che un evento si verifichi e, nello stesso tempo, probabilità contrarie al suo verificarsi. Accanto a una strada, molto praticata, ce ne può essere un’altra, con opposta direzione, che probabilmente non imboccheremo. A volte, le probabilità che un evento negativo si verifichi sono elevatissime, tali da rendere insignificanti le probabilità contrarie. E’ questo il caso italiano o, più esattamente, della probabilità che ha l’Italia di salvarsi e di uscire da una crisi interminabile, che potrebbe “terminare” il paese.
Di seguito, vedremo perché l’Italia ha bassissime probabilità di uscire dal tunnel della crisi, con l’aggravante che non c’è più il tempo per invertire la direzione di marcia e tutti gli indicatori volgono inesorabilmente al brutto.
E’ bene definire, in primo luogo, quali sono questi indicatori:
a) Indicatori economici e finanziari.
b) Indicatori, o meglio, aspetti sociali e politici.
c) Situazione internazionale e possibile evoluzione geopolitica, nel breve, della stessa.

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L’impero di Cindia

di Stefano Boninsegni
software-engineer-indiano
Nella new economy, intesa come economia della conoscenza (Thurow), l’azienda si snellisce fino al punto di contenere esclusivamente le funzioni di ricerca, ideazione, progettazione, design. Per i mezzi di produzione vale il principio dell’outsorcing,ovvero la delocalizzazione dove il costo del lavoro è irrisorio.
Le multinazionali che sfornano prodotti tradizionali (abbigliamento, autovetture, giocattoli ecc.) si sono indirizzate in particolare verso la Cina, mentre i giganti dell’informatica hanno prescelto l’India, dove è presente una vasta manodopera qualificata nelle nuove tecnologie della comunicazione.
Oggi la Cina ha la più grande industria manifatturiera, mente l’India primeggia nel software e si è assicurata il business delle consulenze on line.
rampini - impero di cindia
Tuttavia, argomenta Rampini in questa sua penultima opera, vi sono già segnali di uno spostamento in Asia delle stesse componenti intellettuali della produzione, favorita anche dall’assenza di vincoli religiosi alla ricerca scientifica nel campo delle bio-tecnologie ( foriera di potenziali affari colossali ). Cindia dunque non significa solo Cina più India, ma il futuro centro del mondo, ovvero del capitalismo globale. E’ questa l’ipotesi centrale di un lungo e informatissimo reportage giornalistico, che non è soltanto una meticolosa ricostruzione del boom asiatico.
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Speciale Ucraina 2014

Dedichiamo un numero speciale di Italicum alla complessa e difficile situazione in Ucraina.
Ucraina Italicum numero speciale
Lo speciale può essere scaricato, in formato PDF, dalla pagina dei downloads.

NELLO SPECIALE:
Luigi Tedeschi: Europa euroasiatica o americana? 2
Gianluigi Cecchini: Argomenti sulla legittimità dell’intervento russo in Crimea: profili geostrategici e giuridici 4
Eugenio Orso: Ucraina ed elezioni europee 11
Valentina Rossetti de Scander: Per un raffronto fra la Guerra d’Oriente del XIX secolo e l’attuale azione russa in Crimea 12
Marco Antollovich, Luca Susic: La nuova Ucraina e gli interessi dell’Orso Russo 15
Carlo Bertani: Der neue Lebensraum 18
Marco Antollovich: La crisi in Crimea: Perchè l’Occidente teme il diritto di autodeterminazione? 22
Ezio Benedetti: La questione caucasica all’origine della crisi ucraina 24

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Venezuela: il paese che ha sfidato la globalizzazione

di Luigi Tedeschi
Nicolas Maduro - foto Agencia Brasil
In Venezuela la crisi economica si aggrava, ma, al di là delle carenze delle riforme messe in atto da Chavez, la crisi è soprattutto politica. Essa riguarda il sistema politico – sociale imposto da Chavez ed ereditato dal suo successore Maduro. Ad un anno dalla morte di Chavez, il Venezuela è un paese dilaniato da scontri tra fazioni governative e di opposizione, che hanno causato decine di morti. L’illegalità è incontrollabile, si contano circa 25.000 omicidi all’anno, in larga parte impuniti, la produzione è allo stremo, si registrano ovunque carenze di beni di prima necessità, l’inflazione è alle stelle.
Il Venezuela è un paese la cui economia è in larga parte dipendente dalle esportazioni di petrolio e tutta la sua storia politica recente, dominata dal governo del partito di Chavez, ha evidenziato una divisione insanabile tra due schieramenti opposti quantitativamente quasi equivalenti pro e contro Chavez. Maduro ha ereditato una situazione già compromessa in termini di conflittualità sociale, violenza incontrollata, crisi economica dilagante. Gli oppositori rimproverano al chavismo una politica di stampo socialista che ha imposto prezzi politici ai prodotti alimentari, che hanno determinato il fermo della produzione. Ma è altresì attivo un fiorente mercato nero ai confini con la Colombia di carburanti e derrate alimentari, generi che sono oggetto di accaparramento da parte di imprenditori e funzionari corrotti. Il Venezuela è quindi costretto ad una importazione massiccia di prodotti alimentari, che assorbe larga parte delle rendite petrolifere. Il carburante è venduto in Venezuela a prezzi irrisori e il contrabbando produce profitti anche del 1000%. L’inflazione galoppante, intorno al 50% annuo, è causa ed effetto della fuga dei capitali ricavati dai proventi petroliferi verso l’area delle valute forti operata da manager della grande industria.
Scontri e manifestazioni violente si susseguono con cadenza giornaliera e l’informazione propagata dai media internazionali non è un modello di obiettività. Sui social network vengono proposte ossessivamente immagini della violenza praticata dalla polizia e da squadre chaviste. Una informazione a senso unico, che denuncia, secondo la vulgata ideologica occidentale, le violazioni dei diritti umani, tacendo sulla organizzazione dei movimenti di opposizione e sulla tecnica di destabilizzazione messa in atto dall’esterno del paese. Una situazione di destabilizzazione interna realizzata secondo una strategia identica già praticata in Ucraina, Serbia, Libia, Egitto, Siria, Turchia.
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Conferenza: “Finanza e Unione Europea unico destino? Proposte ed alternative “

Alla  conferenza, organizzata dall’Associazione Culturale ZENIT  in occasione del decennale della Comunità Militante Zenit, parteciperanno relatori di tutto rispetto:

  • Diego Fusaro (Filosofo e Ricercatore allievo di Costanzo Preve)
  • Matteo Marconi (Docente di geografia politica ed economica),
  • Alberto Bagnai (Docente di economia politica), blog: http://goofynomics.blogspot.it/
  • Antonio Maria Rinaldi (Docente di finanza aziendale),
  • Antonio Pimpini (Avvocato di Giacinto Auriti)

moderatore Jacopo Trionfera (Associazione Culturale Zenit).

La Conferenza si terrà a Roma il 13 dicembre 2013, alle ore 18.15

Maggiori informazioni sul blog dell’Associazione Zenit

Associazione Zenit

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La fine della ragione e l’avvento dell’incubo

di Adriano Segatori

Francis_Fukuyama

Francis Fukuyama    in La fine della storia e l’ultimo uomo annunciava l’ultima e la più perfetta opportunità per l’uomo della post-modernità: quella determinata e definita dal liberalismo democratico. Questa forma, secondo l’Autore, non può ulteriormente peggiorare e non è neppure la degenerazione di alcuna forma precedente. La storia si muoverebbe verso il progresso, e il progresso tecnologico e industriale è già stato assicurato, guidato ed indirizzato dal capitalismo in ambito economico. Il capitalismo ha il suo corrispettivo politico nella democrazia liberale, sia perché questa è meglio compatibile con il governo di una società tecnologicamente avanzata, sia in quanto l’industrializzazione produce ceti medi che esigono la partecipazione politica e l’uguaglianza dei diritti.

Questa mistificante analisi della realtà non solo è stata presa per buona dalle cosiddette élite intellettuali, ma è diventato il manifesto di quel progetto di globalizzazione universale i cui frutti devastanti sono quotidianamente davanti agli occhi di tutti.

Solo in un punto Fukuyama ha ragione, sull’indicazione dell’ ultimo uomo , ma non con i pronostici e le prospettive che lui stesso intende.

Il capitalismo – nella sua intrinseca costituzione di modellatore (o liquidatore?) delle coscienze – ha creato una realtà virtuale nella quale ogni principio di trascendenza e di spiritualità è stato liquidato, sostituendolo con una mobile accozzaglia di valori della contingenza ed una sua rapida soddisfazione degli egoismi.

L’uomo – dai secoli e nei secoli – è sempre stato ritenuto composto (o comunque adeguatamente inserito) da ed entro tre dispositivi: quello fisico, quello psichico e quello spirituale. Rende molto bene questo concetto la dottrina gnostica, secondo la quale l’umanità sarebbe divisa in base alla natura specifica degli uomini: gli ilici, estranei alla salvezza e alla luce, legati al mondo terreno e alla corruzione del provvisorio, schiavi delle pulsioni e degli istinti; gli psichici, incerti e perplessi nell’abbandonare le finte certezze materiali, ma con una tensione interiore non ben definita che comunque li rende idonei a perseguire un certo cammino di consapevolezza e a dare un nome al loro desiderio inespresso; infine, i pneumici o pneumatici, coloro che sentono la vocazione della conoscenza, che sentono il dovere di rispondere al loro daimon – direbbe Hillman – per dare un senso compiuto alla loro esistenza e raggiungere la piena consapevolezza di sé e del mondo.

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Preve-Tedeschi: Lineamenti per una nuova filosofia della storia

Preve-Tedeschi - Lineamenti..La passione dell’ anticapitalismo“. Questo è il sottotitolo del nuovo libro di Costanzo Preve e Luigi Tedeschi.

Dinanzi alla crisi devastante del capitalismo, sorge l’esigenza di comprendere il nostro presente storico. L’attuale capitalismo, proprio perché assoluto, non necessita di storia, rappresentando esso stesso “la fine della storia”, secondo la definizione di Fukuyama, né tantomeno di filosofia, ma di dogmi ideologici.
L’eterno presente del capitalismo globale è in realtà la fase terminale di un processo storico ormai esaurito e dalla sua crisi sistemica può nascere una nuova storia, un nuovo umanesimo, una nuova utopia. Non esiste infatti storia senza filosofia, proprio perché, secondo la definizione di Hegel la filosofia altro non è che “il nostro tempo appreso nel pensiero”.

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Sopravvivere al capitalismo: ritorno al futuro

Il nuovo numero di Italicum è on-line. Lo puoi scaricare gratuitamente dalla pagina dei dowloads.

Italicum maggio-giugno copertina

Italicum numero maggio-giugno 2013

Sommario:

Editoriale
Luigi Tedeschi: Cercasi opposizione disperatamente

FOCUS
Marco Della Luna: Letta, l’esultanza, la realtà    4
Eugenio Orso: Controshock globale    7
Carlo Bertani: Con quella faccia un pò così    10
Ettore Rivabella: Democrazia sindacale    11
Vittoriano Peyrani: Motivi dell’aumento degli scandali contro i politici    13

Cultura
A scuola di Hegel, di Marx e di Max Weber –  Dal libro “Il bombardamento etico” di Costanzo Preve    16
Adriano Segatori: Gli insensati cantori del fallimento    19
Luca Lionello Rimbotti: Lo stoico: un modello culturale attuale?    21
Mario Porrini: Bombardieri della libertà    23

Esteri
Augusto Sinagra: Dio salvi l’Argentina    24
Eduardo Zarelli: Egitto: tecnica di un colpo di stato    28
Aghostino Fusar Poli: Islam: una cultura “misconosciuta”    29
Claudia Regina Carchidi: Dopo il dramma dell’apartheid, ora quello di Nelson Mandela    32
Roberta Dassie: Il grido dei migranti si perde nel “cimitero liquido”    33

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Alle radici di una crisi italiana perenne

Italicum_2013_0304il numero marzo-aprile di Italicum, che puoi scaricare  dalla pagina dei downloads

Sommario

Editoriali
Marco Della Luna: Morire per Maastricht;
Gian Luigi Cecchini: Quirinale: un disastro politico;

FOCUS
Luigi Tedeschi: Alle radici di una crisi italiana perenne;
Augusto Sinagra: La reazione auspicabile;
Ettore Rivabella: Contraddizioni e opportunità. Tragedie e volontà di riscatto;
Carlo Bertani: Cercasi lavoro, disperatamente;
Romano Olivieri: Un banale equivoco;
M.D.L.:Alla ricerca della liquidita’ perduta;

Esteri
Claudia Regina Carchidi: El Diablo venezuelano divenuto un angelo;
Roberta Dassie: Il caso poco noto di Ceuta e Melilla;

Cultura
Adriano Segatori: Per il superamento dell’attualità;
Costanzo Preve: Dire la verità sul capitalismo e sul comunismo;
Luca Lionello Rimbotti: Friedrich Nietzsche  e  la comunità  dell’avvenire

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