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L’indipendenza della Scozia è un evento auspicabile oppure no?

di Luigi Tedeschi
nazionalista-scozzese
L’indipendenza della Scozia è un evento auspicabile oppure no? Il referendum del 18 settembre ha un rilievo che travalica la eventuale secessione della Scozia dal Regno Unito di cui da secoli è stata parte integrante. L’autodeterminazione dei popoli è un principio sancito dalle Nazioni Unite e che ha determinato le sorti della geopolitica europea dalla prima guerra mondiale in poi. Non c’è dunque da rammaricarsi per lo smembramento di un Regno Unito che è stato fondato in concomitanza della conquista degli stati limitrofi e ha poi esteso il suo dominio coloniale sui continenti nel corso dei secoli passati. Le identità dei popoli nell’era della globalizzazione spesso si riaffermano quali fenomeni di rigetto verso un sistema di dominio economico e politico planetario.
La Scozia, fu unita all’Inghilterra mediante la sigla dell’ Act Union del 1707, che diede vita alla Gran Bretagna. In realtà tale unione rappresentò una annessione all’Inghilterra, che estese il suo dominio politico ed economico sulla Scozia. L’Inghilterra e la Scozia avevano identità e cultura tra loro diverse. Nel ‘500 il regno scozzese era legato alla Francia in funzione anti inglese. Con la riforma protestante la Scozia divenne calvinista e aderì alla Chiesa presbiteriana, contrapponendosi a quella anglicana. La conquista inglese comportò la recinzione delle terre comuni e la creazione di fattorie con relativa gestione in forma capitalista della agricoltura locale. Gli inglesi inoltre si appropriarono di vaste aree già destinate al pascolo che divennero tenute adibite all’allevamento e alla caccia. Tali trasformazioni dell’agricoltura scozzese rappresentarono un colpo mortale per la cultura autoctona e per una economia già dedita alla pastorizia. I mercanti scozzesi furono inoltre esclusi dalle reti commerciali instauratesi tra l’Inghilterra e le colonie delle Indie orientali e del Nord America. L’impoverimento della popolazione determinò massicce ondate migratorie scozzesi e l’arruolamento in massa nell’esercito inglese. La rivoluzione industriale favorì l’inurbamento della popolazione nella città di Glasgow, dando vita alla povertà diffusa di un proletariato industriale che duramente pagò le conseguenze delle crisi economiche susseguitesi. Tali eventi sono rimasti nella memoria storica del popolo scozzese e hanno suscitato alla lunga un sentimento indipendentista, quale recupero di una identità perduta.
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